In questa sezione vengono riportate le caratteristiche e le differenze generali tra i diversi model/year: nelle apposite sezioni tecniche vengono ripresi gli argomenti e ulteriormente approfonditi, comprese le varianti SP. Le fotografie servono sia da documento a sostegno delle informazioni riportate, sia come integrazione del testo. Si noti che all'estero sono state vendute le tipo "GS" fino al 1998 con l'estetica delle tipo "MP", ma con telaio, disco anteriore e motore della serie Extrema venduta in Italia fino al 1994. Una curiosità: la strumentazione è di nuovo tipo, con indicatore LCD per temperatura e cronometro e sembra identica a quella delle moto con Rotax 122, ma il contagiri apparentemente identico non è elettronico, ma meccanico (si veda nella sezione dedicata a questa versione a fine pagina).
Innanzitutto due considerazioni su due "miti" relativi alle differenze tra la prima extrema dotata del Rotax 123 e la successiva con il rotax 122:
Il telaio è verniciato di grigio metallizzato con trasparente con sigla GS e i cerchi sono verniciati in nero lucido. I supporti delle pedane del pilota e il forcellone sono rifiniti nello stesso modo. I bulloni di serraggio dei due gusci del forcellone sono verniciati, quindi prima veniva montato e successivamente verniciato. E? abbastanza ovvio visto che la verniciatura separata dei gusci avrebbe provocato un ispessimento, instabile, tra le batture delle due parti. Per ulteriori dettagli visitate le sezioni relative al restauro e ai telai.
La prima colorazione disponibile é quella nera/viola/grigia. Curiosamente l'adesivo che riporta pressione gomme e tensione della catena posizionato sul paracatena riporta la scritta AF1 e non RS o Extrema (vedere galleria immagini).
Da settembre 1992 è stata introdotta a listino la Replica con grafiche ispirate alle 125 e 250 GP aprilia di quell'anno. Le tabelle portanumero hanno il solo contorno bianco e un adesivo che riproduce la firma di Loris Reggiani sul plexiglass. La parte del cupolino all'interno delle prese d'aria dove sono situate le frecce deve sempre essere dotata dell'apposito adesivo bianco. L'ammortizzatore e la forcella non hanno nessuna possibilità di regolazione.
Nel '92 non è tra le moto utilizzabili nel campionato Sport Production e non esiste quindi nemmeno una versione apposita: i piloti che scelgono aprilia utilizzano ancora le AF1 futura del 1991.
Il 1992 é una tappa importante nella storia delle corse e di aprilia: Alessandro Gramigni con l'aprilia RS 125 R si laurea campione del mondo della ottavo di litro. La moto del campione del mondo ha le stesse grafiche della 250 di Reggiani e della RS (Extrema) Replica. L'unico successo precedente fu la vittoria del GP 250 di San Marino di Reggiani nel 1987 che venne suggellato dalla prima 125 stradale in assoluto disponibile con colorazione Replica: la AF1 tipo AC/1 del 1988. Nel 1992 Reggiani termina il Campionato mondiale in seconda posizione.
La versione standard fu venduta con colorazioni giallo/blu petrolio metallizzato/bianco, viola/nero metallizzato/azzurro e Replica. Quest'ultima si distingue da quella dell'anno precedente per i cerchi viola, le tabelle portanumero nere, il parafango anteriore nero e gli adesivi dei fianchi semplificati: gli sponsor tecnici e il marchio “UNLIMITED Jeans” sono sostituiti dalla scritta “Replica”. Non è più presente la "firma" di Reggiani sul plexiglass, probabilmente per non sminuire la portata del primo successo ottenuto nel 1992 nella classe 125 da Gramigni, pertanto non si può definire propriamente "Reggiani replica".
La versione del 1993 si differenzia dalla precedente per molti particolari:
Nel 1993 Reggiani termina il Campionato mondiale in terza posizione.
Nel 1993 é disponibile la versione Sport Production omologata per correre in questa categoria con grafiche riprese dalla Replica del 1993 (tabelle portanumero nere, parafango nero, cerchi viola, grafiche dei fianchi carena (gli adesivi della SP prevedono la scritta “SPORT PRO” dove la versione standard riporta “Replica”, spariscono la scritta "Unlimited jeans" e gli sponsor tecnici della Reggiani replica del 1992).
Il telaio é verniciato in grigio opaco e ruvido al tatto simile a una finitura sabbiata, ma ha un numero con suffisso LA. Le pedane pilota sono rifinite nello stesso modo. Sebbene sia identico al telaio standard una sport production può dirsi tale SE E SOLO SE ha il telaio dotato della marcatura corretta. E' altrettanto importante che anche TUTTI gli altri dettagli tipici di una SP siano corretti: senza di questi la moto per un palato fine perde decisamente di valore intrinseco. Resta l'avviamento elettrico, ma nel carter sono ospitati gli ingranaggi per la messa in moto a pedale. Il motore SP si riconosce immediatamente per il doppio millerighe coassiale: il più interno è per il cambio, quello più esterno serve per il pedale della messa in moto.
Rispetto alla versione standard cambiano diversi componenti:
La biella resta IDENTICA a quella della versione standard così come il cambio che ha gli stessi rapporti e ingranaggi!!! Non risulta da nessun documento ufficiale quali la part list Aprilia/Rotax specifica del motore SP serie 123 che ci siano ingranaggi rinforzati e rapportatura del cambio differente, con prima marcia allungata come può capitare di leggere. Queste informazioni possono essere smentite SOLO se qualcuno apre un motore SP MAI TOCCATO e dimostra CON FOTO e MISURE che i motori consegnati da Rotax ad Aprilia erano diversi da quanto riportato nelle part list ufficiali oppure che in aprilia aprivano i motori specifici di OGNI moto venduta come SP per cambiare buona parte del "contenuto del carter".
Inoltre la moto veniva consegnata con il seguente kit che DEVE accompagnare la moto e senza il quale non può definirsi davvero completa. Tale informazione è riportata dalle riviste dell'epoca, ma alcuni dei possessori sembra che non li avessero ricevuti in dotazione (che se li siano tenuti dei concessionari un po' "furbi"?):
In configurazione "di fabbrica" la moto è dotata anche di avviamento elettrico, ma nel carter sono ospitati gli ingranaggi per la messa in moto a pedale.
Le Sport Production possono poi essere ulteriormente "raffinate" con l'accensione ad anticipo variabile su tutta la curva (non programmabile). Per una sintesi delle peculiarità delle SP visitate l'apposita sezione del sito.
Nel 1993 l'aprilia Extrema vince il titolo Sport Production 125 sia nella categoria under 21 (Roberto Locatelli) che over 21 (Giacomo Guidotti).
Istruzioni per la regolazione delle sospensioni
La nuova versione inizia ad essere consegnata nel maggio 1994. Viene introdotto il primo telaio lucidato a specchio e privo di vernice o altri trattamenti superficiali e cambia l'adesivo vicino al pivot. Il carter viene fuso con una tecnica diversa che ne migliora la qualità e ha marcatura "FT" 93 vicino al pignone. Da quest'anno tutte le RS saranno con telaio con questa finitura. Esistono due versioni che differiscono per i colori e che dai listini risultano essere la RS125R (la "carena rossa") e la RS125 Replica. Nel 1994 vengono introdotte alcune modifiche:
Le versioni 1994 sponsorizzate Chesterfield oltre alla novità assoluta del telaio lucidato sono la prima aprilia della serie RS 125/250 a sfoggiare questa amata e celebre grafica e tra le prime sportive moderne a utilizzare un look "replica" quasi totalmente nero, divenuto nel tempo sinonimo di sportività e non solo di eleganza. A questo si deve aggiungere che rappresentano la massima evoluzione delle aprilia stradali con rotax 123.
Nel 1994 si assiste al trionfo aprilia che si aggiudica contemporaneamente il motomondiale 125 con Kazuto Sakata e quello 250 con Massimiliano Biaggi, che ripeterà il successo per altri due anni consecutivi e si laureerà nel 2010 e nel 2012 campione del mondo SBK su aprilia RSV 1000.
Il binomio aprilia/Biaggi nato nel 1994 ormai é entrato nella storia del motociclismo. Fu proprio per la livrea insolitamente nera della moto usata nella 250 che Biaggi venne soprannominato “Cavaliere Nero”. La versione chesterfield del 1994 non fa comunque nessun riferimento a Biaggi ed é giusto che sia così perché che nello stesso anno e durante l'anno precedente con la stessa livrea gareggiavano altri piloti di assoluto rilievo con un dispiegamento di forze mai più visto: Jean-Philippe Ruggia, il primo pilota a piegare con il gomito a terra e lo "storico" Loris Reggiani. A questi si aggiunse anche il grande pluricampione di motocross, meno fortunato su pista asfaltata, Jean-Michel Bayle.
Proprio questo “fortunato quadro astrale” molto probabilmente darà il giusto risalto storico alla versione del 1994.
Complice la drastica riduzione del mercato iniziata nel 1993 a causa della situazione economica congiunturale e alla supremazia commerciale delle Cagiva mito che con Lawson correva nella più blasonata classe 500, questa moto è abbastanza rara da reperire, così come la replica del 1993. Si noti che la 250 iridata con Biaggi aveva lo sponsor MOBIL1 esattamente come per la 125 Replica del 1994. Dall'anno successivo il "benzianio" diventa IP sia sulla moto di Biaggi che sulle extrema replica con rotax 122.
Viene introdotto anche sulla SP il telaio lucidato a specchio e privo di vernice o altri trattamenti superficiali e cambia l'adesivo vicino al pivot, identico a quello stradale. Le pedane pilota sono rifinite nello stesso modo. Sebbene sia identico al telaio standard una sport production può dirsi tale SE E SOLO SE ha il telaio dotato della marcatura corretta. Il carter viene fuso con una tecnica diversa che ne migliora la qualità e ha marcatura "FT" 93 vicino al pignone. E' altrettanto importante che anche TUTTI gli altri dettagli tipici di una SP siano corretti: senza di questi la moto per un palato fine perde decisamente di valore intrinseco. Particolarmente difficile è che si abbia il silenziatore e l'espansione corretti.
Come per la SP del 1993 resta l'avviamento elettrico, ma nel carter sono ospitati gli ingranaggi per la messa in moto a pedale. Il motore SP si riconosce immediatamente per il doppio millerighe coassiale: il più interno è per il cambio, quello più esterno serve per il pedale della messa in moto.
La SP del 1994 rappresenta una versione speciale della moto standard in livrea chesterfield e a questa si applicano le stesse considerazioni sulla importanza storica e, ancor di più, riguardo la rarità. La versione SP 1994 completa e originale è stata prodotta attorno ai 150 pezzi, che sommati ai circa 250 della 1993 portano le SP ad essere circa 400.
La SP 1994 mantiene le stesse caratteristiche che distinguono la SP 1993 dalla standard, ma vi sono alcuni affinamenti:
Inoltre la moto veniva consegnata con il seguente kit che DEVE accompagnare la moto e senza il quale non può definirsi davvero completa. Tale informazione è riportata dalle riviste dell'epoca, ma alcuni dei possessori sembra che non li avessero ricevuti in dotazione: che se li siano tenuti dei concessionari un po' "furbi"?):
In configurazione "da fabbrica" la moto è dotata anche di avviamento elettrico, ma nel carter sono ospitati gli ingranaggi per la messa in moto a pedale.
Come per le SP del 1993 le Sport Production del 1994 possono essere ulteriormente "raffinate" con l'accensione ad anticipo variabile su tutta la curva non programmabile.
Nel 1994 aprilia vince nuovamente il campionato Sport Production 125, ma solo nella categoria over 21 con Marco
Carnevale.
Istruzioni per la regolazione delle sospensioni
Fino al 1998 alcune moto "esportazione" con nuova veste estetica hanno ancora telaio tipo GS, rotax 123 e campana del disco anteriore dorata. La strumentazione appare identica a quella delle RS 125 con rotax 122, ma il contagiri pur se esteticamente identico e con spia dell'olio miscelatore è meccanico. Ovviamente, a causa della strumentazione parzialmente digitale che include il termometro del liquido di raffreddamento e il cronometro, l'impianto elettrico è diverso dalle versioni precedenti con rotax 123 e anche da quelle con rotax 122. Il contagiri anche se ha l'aspetto di quello elettronico del modello 1995 col 122 è meccanico.
Qualche maligno in Italia definisce queste moto come costruite con avanzi di magazzino. Considerando come lavorava aprilia e la gestione della produzione riesce difficile pensare che abbia ragione, ma molto più probabilmente la scelta era dettata da questioni tecnico/omologative e dai relativi costi. In Italia al momento si sa di una sola moto esistente di questo tipo: probabilmente la rarità scatena l'invidia di qualche sedicente appassionato che tende a sminuirla.
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