Restauro conservativo extrema 1994

Qui riporto la cronistoria dei punti salienti del restauro conservativo della mia moto partendo dalla scelta e acquisto della moto. La base di partenza è una Replica Chesterfield del 1994. Dalle foto dell'annuncio si può notare che la moto era completa di tutti i particolari.


Durante la visione del mezzo noto alcuni dettagli:

  • moto MAI restaurata e "ritoccata" per renderla più appetibile (era ancora impolverata quando venne visionata ed erano presenti tutte le fascette)
  • componenti "onesti" e "sani" che riflettevano le condizioni di utilizzo dei precedenti proprietari e la veridicità del chilometraggio, come il monoammortizzatore con ancora i trattamenti superficiali intatti
  • il motore gira pulito, tiene il minimo e non affoga quando si danno colpi di gas (essendo fermo da un po' meglio farlo girare poco e a bassi giri, i problemi "grossi" si sentono subito)
  • molte viti non hanno nessun segno di chiavi dovute allo smontaggio a garanzia dell'originalità e del fatto che non sono stati fatti pasticci (ad esempio il dado dell'ammortizzatore nella foto a sinistra e la vite della bobina blu nell'immagine sotto a destra)

A questo punto la moto viene acquistata e si smontano le carene per vedere cosa c'è da fare e quali eventuali sorprese possono nascondere. Tutto positivo e meglio del previsto: espansione, carter e tutto il resto sono in condizioni eccezionali!! L'unico difetto è rappresentato da qualche segno di corrosione di alcune parti sotto la batteria a causa di una operazione di manutenzione errata: viene ritrovato il tappo rosso dello sfiato dell'accumulatore che non era stato tolto! Poco male, la corrosione sul ferro si può fermare con appositi prodotti ed eventualmente si può smontare il pezzo e farlo riverniciare a polvere. In un'ottica di conservazione "spinta" e per la voglia di usare la moto si propende per la prima scelta. Qui sotto la galleria delle immagini di come si presentava la moto appena acquistata con alcune note.

La moto viene smontata il meno possibile in nome dello stato di conservazione più puro e assoluto. Si rendono però necessari numerosi controlli e alcuni lavori tra i quali:

  • carburatore revisionato e tutte le parti sostituibili vengono cambiate con ricambi nuovi
  • plexi ingiallito sostituito con uno già dotato dell'adesivo mancante rilucidato completamente
  • forcella revisionata da uno specialista (controlli dimensionali, olio, boccole)
  • impianto frenante controllato e revisionato da specialista (controlli dimensionali, olio, boccole)
  • pulizia interna dell'air box e sostituzione del filtro ormai secco e vicino allo sbriciolarsi
  • sostituzione della trasmissione finale

La pulizia minuziosa permette di scoprire che sotto lo sporco, il grasso e la polvere si celano pezzi conservati in modo incredibile. Restano alla fine tre "lavori" un po' ostici: la strumentazione sbiadita, il telaio ossidato e le carene con qualche segno nella parte bassa e con gli adesivi sbiaditi. Il motore, provato su strada una volta cambiati tutti i liquidi, mostra di essere molto in forma: il pistone in effetti era quasi nuovo quando la moto non è stata "messa a riposo".

Dopo un po' di ricerche e prove finalmente si arriva a una lucidatura a specchio come in origine del telaio, del forcellone e delle parti in alluminio del silenziatore! Un lavoro pesante e critico, da effettuare con appositi materiali e che a mano non darà mai lo stesso risultato, ma che una volta terminato cambia faccia alla moto! Certo... restano quegli adesivi sbiaditi....

Finalmente l'ultimo step: le carene originali vengono smontate e conservate come "documento originale" della moto e vengono sostituite con quelle di una moto trovata in Svizzera che ha la particolarità della carena sinistra "corta" e non prolungata dietro il cavalletto. Dovessi decidere per uno scarico molto voluminoso non corro il rischio di sciogliere nulla. Riverniciatura, adesivi nuovi rigorosamente originali per mantenere l'effetto fluo e un lavoro paziente e lungo di posizionamento, soprattutto per le strisce del serbatoio. Le scritte RS non vengono applicate anche se presenti in origine, così come le avvertenze sul serbatoio e il cupolino per gusti personali.

 

Avendo a disposizione un contagiri e un termometro della moto "sacrificata" in pessime condizioni si tenta un recupero mettendo da parte i due strumenti originali parzialmente sbiaditi.